Verso il Parco Nazionale del Matese. Chi ci crede davvero?

“Concretezza” e “corretta informazione” sono le parole d’ordine adottate dalla Consulta del Matese e i concetti che emergono, a chiare linee, nel documento consegnato alla VII Commissione Ambiente della Regione Campania, presieduta da Oliviero Gennaro. La consegna è avvenuta giovedì 28 novembre scorso nell’ambito dell’incontro tenutosi a Sant’Angelo d’Alife, presso la Casa del Parco, nel quale a confrontarsi sono stati i diversi attori coinvolti nell’iter che porterà al passaggio definitivo del Parco a ente nazionale.

 

Oltre alla Consulta, rappresentata dal presidente Vincenzo D’Andrea, e ad alcune delle associazioni che vi aderiscono, altri interventi sono stati quelli di Maurizio Frassinet, presidente dell’Associazione Studi di Ornitologia dell’Italia Meridionale, affiliata alla Consulta; Italia Nostra, sezione di Caserta; Matese AdventuresAssociazione Storica del Medio VolturnoLegambiente, circoli Matese e Valle Telesina; Comitato Raviscanina 5G; Coldiretti Campania e il consigliere di Minoranza del comune di San Gregorio.

 

Una partecipazione consistente e significativa, quella delle realtà associative del territorio, che prova quanto resti alta l’attenzione, ma soprattutto l’intenzione del dialogo con le istituzioni e i cittadini che abitano il territorio matesino. Netta è la posizione assunta e mantenuta dalla Consulta, che, come si evince dalla relazione trasmessa alla Commissione, difende la volontà di “dare indicazioni dal basso del processo costitutivo, quanto più pertinenti alle esigenze del territorio interessato” (Leggi la Relazione della Consulta). Il Parco Nazionale del Matese ci sarà e, per rendere tale obiettivo effettivo, risulta indispensabile una “azione informativa a favore delle Comunità”, per permettere loro di acquistare consapevolezza su cosa significa Parco Nazionale, quali attività sono praticabili e quali sono vietate, ecc.

 

L’impegno che le associazioni della Consulta del Matese portano avanti è sicuramente un contributo fondamentale; il ruolo di “attenti osservatori” ed esperti informatori non si fermerà, ma per rendere questa campagna informativa ancora più efficace, occorrerebbe un supporto maggiore da parte della politica locale e regionale. “Addormentare la consapevolezza, attraverso indicazioni sommarie e talvolta terroristiche per le popolazioni, è stata la più miserabile delle azioni riscontrate nell’ultimo periodo”, così il presidente D’Andrea, facendosi portavoce di una sensibilità specifica, quella di chi vive il Matese, ne conosce le potenzialità e crede nella possiblità di “aumentare la Qualità sulla Quantità” dei luoghi che lo compongono.

 

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